“La Mia gioia sia con voi e la vostra gioia sia piena!”
Gv 15,11
Gv 15,11
Quando dovetti scegliere una frase del Vangelo per metterlo
nel ricordino della mia Ordinazione Presbiterale, scelsi questo versetto. Ero
allora, come oggi consapevole che solo la gioia è il desiderio più profondo del
cuore umano e Gesù viene a rispondere in pienezza a tale anelito umano.
Non la gioia del mondo è bene precisarlo subito, ma la gioia
di Dio. Quella del mondo è effimera, sfuggevole, inappagante. Spesso fondata
sul possesso di cose o creature. Legata alla ricerca del piacere individuale ed
egoistico.
Quella di Dio e che Gesù ci porta e frutto dello Spirito e
che Francesco chiamerà “Perfetta Letizia”. Non chimera non parziale ma piena,
completa e definitiva, frutto di un cammino e di una vera conversione: dagli
idoli del mondo alla libertà, all’Amore come dono di noi stessi che hanno il
coraggio di pagare in prima persona per la costruzione del mondo Nuovo.
La prima beatitudine evangelica, e quella che in qualche modo
le riassume tutte, è la Povertà… unica ad essere vissuta già nel
presente da coloro che la praticano :Beati voi, poveri,perché vostro è il regno
di Dio. Non vive sul possesso ma nasce dalla libertà del camminatore, perché la
strada e già in se la gioia del traguardo e la via il senso della nostra storia
e non solo il raggiungimento della meta.
Alle quattro beatitudine si contrappongono i quattro guai,
che non sono la condanna di Dio ma piuttosto il Suo rimpianto nel vedere l’uomo
infelice e scontento. Un avvertimento posto sulla nostra strada per indicarci
il pericolo che possiamo incorrere sbagliando la strada.
Dio è felice se noi saremo felici ed è sempre dalla parte
della piena realizzazione della vita Umana, da Lui voluta creata e redenta, mai
parziale ma completa e che troverà la
pienezza nella gioia eterna.
Luca 6,17.20-26
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