mercoledì 30 gennaio 2019

1° DOCUMENTO DA MEDITARE

PRIMA CHE I NOSTRI AMICI CI INVIINO
LE LORO RIFLESSIONI,
VI ALLEGO IL DISCORSO DI SAN GIOVANNI PAOLO II.
CREDO CHE SIA MOLTO IMPORTANTE RILEGGERLO E RIFLETTERCI.


XV GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
VEGLIA DI PREGHIERA PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE
GIOVANNI PAOLO II
Tor Vergata, sabato 19 agosto 2000
  
1. "Voi chi dite che io sia?" (Mt 16, 15).
Carissimi giovani e ragazze, con grande gioia mi incontro nuovamente con voi in occasione di questa Veglia di preghiera, durante la quale vogliamo metterci insieme in ascolto di Cristo, che sentiamo presente tra noi. E' Lui che ci parla.
"Voi chi dite che io sia?". Gesù pone questa domanda ai suoi discepoli, nei pressi di Cesarea di Filippo. Risponde Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente" (Mt 16, 16). A sua volta il Maestro gli rivolge le sorprendenti parole: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli" (Mt 16, 17).
Qual è il significato di questo dialogo? Perché Gesù vuole sentire ciò che gli uomini pensano di Lui? Perché vuol sapere che cosa pensano di Lui i suoi discepoli?
Gesù vuole che i discepoli si rendano conto di ciò che è nascosto nelle loro menti e nei loro cuori e che esprimano la loro convinzione. Allo stesso tempo, tuttavia, egli sa che il giudizio che manifesteranno non sarà soltanto loro, perché vi si rivelerà ciò che Dio ha versato nei loro cuori con la grazia della fede.
Questo evento nei pressi di Cesarea di Filippo ci introduce in un certo senso nel "laboratorio della fede". Vi si svela il mistero dell'inizio e della maturazione della fede. Prima c'è la grazia della rivelazione: un intimo, un inesprimibile concedersi di Dio all'uomo. Segue poi la chiamata a dare una risposta. Infine, c'è la risposta dell'uomo, una risposta che d'ora in poi dovrà dare senso e forma a tutta la sua vita.
Ecco che cosa è la fede! E' la risposta dell'uomo ragionevole e libero alla parola del Dio vivente. Le domande che Cristo pone, le risposte che vengono date dagli Apostoli, e infine da Simon Pietro, costituiscono quasi una verifica della maturità della fede di coloro che sono più vicini a Cristo.


2. Il colloquio presso Cesarea di Filippo ebbe luogo nel periodo prepasquale, cioè prima della passione e della resurrezione di Cristo. Bisognerebbe richiamare ancora un altro evento, durante il quale Cristo, ormai risorto, verificò la maturità della fede dei suoi Apostoli. Si tratta dell'incontro con Tommaso apostolo. Era l'unico assente quando, dopo la resurrezione, Cristo venne per la prima volta nel Cenacolo. Quando gli altri discepoli gli dissero di aver visto il Signore, egli non volle credere. Diceva: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò" (Gv 20, 25). Dopo otto giorni i discepoli si trovarono nuovamente radunati e Tommaso era con loro. Venne Gesù attraverso la porta chiusa, salutò gli Apostoli con le parole: "Pace a voi!" (Gv 20, 26) e subito dopo si rivolse a Tommaso: "Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!" (Gv 20, 27). E allora Tommaso rispose: "Mio Signore e mio Dio!" (Gv 20, 28).
Anche il Cenacolo di Gerusalemme fu per gli Apostoli una sorta di "laboratorio della fede". Tuttavia quanto lì avvenne con Tommaso va, in un certo senso, oltre quello che successe nei pressi di Cesarea di Filippo. Nel Cenacolo ci troviamo di fronte ad una dialettica della fede e dell'incredulità più radicale e, allo stesso tempo, di fronte ad una ancor più profonda confessione della verità su Cristo. Non era davvero facile credere che fosse nuovamente vivo Colui che avevano deposto nel sepolcro tre giorni prima.
Il Maestro divino aveva più volte preannunciato che sarebbe risuscitato dai morti e più volte aveva dato le prove di essere il Signore della vita. E tuttavia l'esperienza della sua morte era stata così forte, che tutti avevano bisogno di un incontro diretto con Lui, per credere nella sua resurrezione: gli Apostoli nel Cenacolo, i discepoli sulla via per Emmaus, le pie donne accanto al sepolcro... Ne aveva bisogno anche Tommaso. Ma quando la sua incredulità si incontrò con l'esperienza diretta della presenza di Cristo, l'Apostolo dubbioso pronunciò quelle parole in cui si esprime il nucleo più intimo della fede: Se è così, se Tu davvero sei vivo pur essendo stato ucciso, vuol dire che sei "il mio Signore e il mio Dio".
Con la vicenda di Tommaso, il "laboratorio della fede" si è arricchito di un nuovo elemento. La Rivelazione divina, la domanda di Cristo e la risposta dell'uomo si sono completate nell'incontro personale del discepolo col Cristo vivente, con il Risorto. Quell'incontro divenne l'inizio di una nuova relazione tra l'uomo e Cristo, una relazione in cui l'uomo riconosce esistenzialmente che Cristo è Signore e Dio; non soltanto Signore e Dio del mondo e dell'umanità, ma Signore e Dio di questa mia concreta esistenza umana. Un giorno san Paolo scriverà: "Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo. Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo" (Rm 10, 8-9).

LA CITTA' SUL MONTE


TRA IL GELO DI QUESTO MONDO
QUALCUNO A TRACCIATO 
UNA STRADA.
LA LUCE GUIDA IL CAMMINO
A NOI INTRAPRENDERLO.

domenica 27 gennaio 2019

NOI I GIOVANI DI GESU' E DI GIOVANNI PAOLO II


IL SUO MESSAGGIO
E' ANCORA VALIDO
E LO SARA' SEMPRE.

A NOI REALIZZARLO.

LA NOSTRA CARTA DI IDENTTA':
IO ERO PRESENTE TR IL MILIONE DI GIOVANI DI TOR VERGATA
UN DONO PARTICOLARE CHE HO RICEVUTO E CHE OGGI
VI RIPROPONGO.
CARO, AMATO PAPA SARAI SEMPRE CON NOI, NEI NOSTRI SOGNI
NEL CAMMINO DELLA NOSTRA VITA... PREGA PER NOI!


XV GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
VEGLIA DI PREGHIERA PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE
GIOVANNI PAOLO II
Tor Vergata, sabato 19 agosto 2000 veglia di preghiera
  

IN VIAGGIO DA BRINDISI A TOR VERGATA...CON UN GRUPPO DI GIOVANI DELLA DIOCESI


FOTO SCATTATA DA ME APPENA ARRIVATI.
CALDO INTENSISSIMO DI GIORNO
FREDDO NELLA NOTTE.
IL GIORNO SUCCESSIVO S. MESSA CON IL PAPA
TRE ORE DI CAMMINO PER RAGGIUNGERE IL LUOGO
DELLA CELEBRAZIONE....

ACCESA LA LUCE SUL PROGETTO RICAPITOLIAMO


sabato 26 gennaio 2019

MESSAGGIO AI GIOVANI


LA CANZONE DELLA VITA








A TE CHE SEI GIOVANE
E CAMMINI SULLA STRADA DELLA VITA
CON LA BISACCIA COLMA DI MILLE SOGNI
         A TE CHE CERCHI QUALCOSA DI GRANDE
CHE DIA ALLO SCORRERE DEI TUOI GIORNI
UN SENSO DI PIENEZZA E LIBERTA’
         A TE CHE ASPETTI UN AMORE,
UN SORRISO O UN FIORE
CAPACE DI FAR NUOVA LA TUA VITA,
         A TUTTI VOI
CHE AVETE VOGLIA DI VIVERE
DICIAMO:“RALLEGRATEVI SEMPRE NEL SIGNORE!”
E’ LUI LA FONTE DELLA NOSTRA GIOIA,
LUI CON IL SUO AMORE INFINITO E SEMPRE NUOVO,
CHE CI RAGGIUNGE E CI SORPRENDE.
COSI’ E’ SUCCESSO A FRANCESCO,
“ARLECCHINO” DI DIO
INNAMORATO DELLA VITA.
COSI’ E’ SUCCESSO A CHIARA
CHE, APRENDOSI ALL’AMORE,
SI E’ LASCIATA COINVOLGERE
NELL’AVVENTURA DI DIO.
COSI’ POTREBBE SUCCEDERE ANCHE A TE
SE TI LASCI INCONTRARE
DA COLUI CHE TI SORRIDE SEMPRE.

27 GENNAIO 2019.


giovedì 24 gennaio 2019

UNA LUCE SUL NOSTRO CAMMINO


Domenica 27 Gennaio, dopo aver celebrato la S. Messa, in concomitanza con i tanti giovani riuniti a Panama per celebrare la  XXXIV Giornata della Gioventù, accenderò una luce per affidare alla Vergine dell’Accoglienza, il Progetto Ricapitoliamo


C’è da sottolineare che anche a Livorno questa Domenica è una giornata speciale, in quanto si celebra la Festa del Voto.
 Voto per ringraziare Maria SS. delle Grazie di Montenero (il Santuario mariano soprg un colle vicino a Livorno) per la protezione che Ella donò in occasione degli eventi catastrofici del 1742; ed affidando, alla Sua protezione la comunità livornese e del territorio.

domenica 20 gennaio 2019

DAR CREDITO ALLA SPERANZA


MESSAGGIO AI GIOVANI
DAR CREDITO ALLA SPERANZA
20 GENNAIO 2019.
Carissimi Amici  ben ritrovati!
                                         In effetti non ci siamo mai lasciati! Ogni volta che abbiamo ripensato all’esperienza vissuta a La Verna, anche solo per un attimo, eravamo tutti lì, insieme: la piccola “Tribù” del Tau… Le notti passate sotto le stelle sognando un mondo nuovo, cavalcando verso le “grandi praterie”, con Lupo Grigio…, o volando con le nostre navicelle spaziali verso nuovi pianeti che avevamo intravisto seguendo Francesco d’Assisi: Aquila uno, Base Alfa… 
Eccoci al presente, in questo nuovo anno appena iniziato, un tempo ordinario, da vivere in modo straordinario!
Un anno nel quale io festeggerò i miei settant’anni! Ho pensato quindi, di rendervi partecipi di un nuovo Progetto da vivere insieme. E’ nato così il Progetto: RICAPITOLIAMO.

giovedì 10 gennaio 2019

EPIFANIA FESTA DEI CERCATORI DI DIO

Epifania


                Festa dei cercatori di Dio, dei lontani, che si sono messi in cammino dietro a un loro profeta interiore.
Poi il momento più sorprendente: il cammino dei Magi è pieno di errori: perdono la stella, trovano la grande città anziché il piccolo villaggio; chiedono del bambino a un assassino di bambini; cercano una reggia e troveranno una povera casa. Ma hanno l'infinita pazienza di ricominciare. Il nostro dramma non è cadere, ma arrenderci alle cadute. Ed ecco: videro il bambino in braccio alla madre, si prostrarono e offrirono doni. Il dono più prezioso che i Magi portano non è l'oro, è il loro stesso viaggio. Il dono impagabile sono i mesi trascorsi in ricerca, andare e ancora andare dietro ad un desiderio più forte di deserti e fatiche. Dio desidera che abbiamo desiderio di Lui. Dio ha sete della nostra sete: il nostro regalo più grande. Entrati, videro il Bambino e sua madre e lo adorarono.