XVIII Domenica tempo ordinario Anno
B
(...) Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo?
Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta
scritto: "Diede loro da mangiare un pane dal cielo"». Rispose loro
Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mose che vi ha dato il pane dal
cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il
pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli
dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il
pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete,
mai!».
Io sono il Pane della vita, e’ l’affermazione che
Gesu’ ci rivela dopo averci fatto vedere il miracolo della moltiplicazione dei
pani. C’e’ un salto di qualita’ tra i due avvenimenti: il pane del miracolo e’
per il sostentamento materiale del corpo, quello che Gesu’ ci dona oggi e’ per
la vita intesa nel significato piu’ grande e profondo del termine. Mi vengono
in mente le Sue parole quando ci ricorda che non di solo cibo vive l’uomo di
qualcosa di ancore piu’ importante per la vita che solo Lui ci dona, Amore,
senso, fiducia, speranza… e tanto ancora di piu’ perche’ l’uomo non ha solo
bisogni materiali. In questa nostra
epoca dove si cerca di riempire l’uomo con le cose che possiede, ci si rende
conto di quanto questo stesso uomo, sia povero e smarrito di fronte alla vita.
Allora ecco i surrugati, le compensazioni, gli sballi, le droghe e le sbornie
di tutti i tipi pur di non pensare, pur di non volersi confrontare con il
proprio io. Così l’uomo fugge da se stesso e dalla propria coscienza.Il cuore
dell’uomo non puo’ essere colmato con niente solo Dio dona pace e pienezza al
nostro cuore inquieto. P. G.
Per una lettura personale.
(Letture: Esodo 16, 2-4. 12-15; Salmo 77; Efesini 4, 17. 20-24; Giovanni 6,
24-35)
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