sabato 23 marzo 2019

ECCO IL MOMENTO DI CAMBIARE


III Domenica di Quaresima Anno C

“In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

La morte da sempre pone all’uomo gli interrogativi più grandi della sua esistenza e della sua fine. In modo particolare eventi catastrofici, atti terroristici, epidemie che coinvolgono persone innocenti, scuotono particolarmente la coscienza dell’uomo circa il significato di tali fatti. E’ quanto ci riporta il Vangelo di questa terza settimana di quaresima: che colpa avevano quei Galilei che Pilato aveva fatto uccidere durante un’assemblea religiosa o per la disgrazia avvenuta per la caduta della torre di Siloe.
Gesù tronca di netto il nesso tra peccato personale e disgrazia. Dio non è un Essere vendicativo che punisce il peccatore, è Padre e lotta sempre per la vita e la conversione del peccatore: Convertitevi altrimenti perirete allo stesso modo. Ecco la sciagura che insidia subdolamente la vita dell’uomo e lo porta alla rovina: il peccato.


 E’ il peccato del’uomo la sciagura più grande nel quale l’uomo posso incorrere, quello del non amore che produce l’annientamento del genere umano: guerre fraticide, disastri ambientali causati del profitto illecito, sfruttamento di persone e di interi popoli per la ricerca di profitti economici, l’ingiustizia e la violenza cieca  e abietta.
Il Vangelo si chiude con la parabola del fico sterile dove  la pazienza dell'Agricoltore  si oppone quella del Padrone  della vigna. Questa pazienza è il tempo della conversione dato da Dio all'uomo di cui questa quaresima è simbolo ed occasione propizia.

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