sabato 1 dicembre 2012

TEMPO DI AVVENTO, VICINO COME IL MIO RESPIRO


I Domenica di Avvento Anno C

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina (...).
Inizia un nuovo tempo liturgico, una nuova occasione ci viene data per rinascere: ecco il vero senso del natale che ci attende, che andremo a celebrare la notte del 25 dicembre. Non un fatto del passato, che non ci può più raggiungere ma l’occasione che il bambino di Betlemme offre a tutta l’umanità: rinascere a nuova vita, ed allora il mondo avvolto nelle tenebre del male e dell’egoismo vivra’ un’alba nuova, una nuovo giorno, festa dei cuor, festa della famiglia umana. Ecco i faccio nuove tutte le cose, e’ la frase che più mi piace per vivere questo natale, di questo abbiamo bisogno più che di ogni altra cosa, più del cibo che imbandirà la nostra mensa, più del vestito con il quale ci copriremo dal freddo di quella notte santa, più del battito del nostro cuore perchè viene  vicino come il respiro, vicino come il cuore, vicino come la vita a rinnovare il nostro vecchio mondo.

Per una lettura personale
(Letture: Geremia 33,14-16; Salmo 24; 1 Tessalonicesi 3,12-4,2; Luca 21,25-28.34-35). 

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