sabato 14 aprile 2018

Gesù si riconosce nello spezzare il pane!


III Domenica di Pasqua Anno B

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro (...).


Rileggiamo ancora una volta la meravigliosa pagina lucana dei discepoli di Emmaus.
L’inizio redazionale ci dice che sono ritornati in fretta da Emmaus, villaggio utopico nel senso che rappresenta tutti i luoghi dove spesso ci dirigiamo spinti dalle nostre sconfitte e delusioni.  Anche nelle nostra esperienza personale e di fede spesso lasciamo Gerusalemme luogo del Tempio della presenza di Dio e ci dirigiamo verso Emmaus luogo nel quale torniamo, verso la nostra casa quella di prima dell’incontro con Dio. Torniamo indietro nel nostro cammino umano o di fede delusi e senza speranza.  Ad Emmaus tutto finisce e torna come prima lasciando un senso di amarezza in bocca: il mondo è sempre stato così e sempre sarà così. 

Gesù però non delude e non si arrende di fronte alle nostre delusioni, ma cammina al nostro fianco anche quando noi siamo incapaci di riconoscerlo e di sentirlo presente nella nostra vita. Lui il camminatore, il viandante sulle strade della nostra vita, continua a starci vicino nel cammino di ognuno di noi. Passo dopo passo, senza imporsi ma solo proporsi umilmente ricostruisce ciò che la nostra poca fede aveva distrutto. Riaccende il nostro cuore, ridona speranza, fascia i cuori affranti, ridona la forza per ricominciare.

Il gesto con il quale Gesù si farà riconoscere, è quello dello spezzare il pane (fratio panis) che diventerà successivamente anche il modo con cui i cristiani chiameranno l’Eucarestia. Tale gesto è conservato nella liturgia eucaristica dopo la consacrazione e rimane per tutti noi richiamo a saperlo riconoscere presente nell’assemblea domenicale. Gesto simbolico di ogni vita che vuol essere nell’oggi della nostra storia personale o comunitaria, presenza del Signore Risorto. Anche noi saremo riconosciuti come  sui discepoli se sapremo spezzare il nostro pane con i nostri fratelli.
(Letture: Atti 3, 13-15. 17-19; Salmo 4; 1 Giovanni 2, 1-5; Luca 24, 35-48).

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