venerdì 27 giugno 2014

LA RICETTA DEL VESCOVO PER SALVARE LA MISERICORDIA

    di Roberto Olivato
    La consegna dei diplomi ai neo volontari della Misericordia, il 25 giugno, è stata l’occasione per il suo commissario, l’ex prefetto Domenico Mannino, per denunciare lo stato di disagio in cui si è venuta a trovare la Confraternita sia per mancanza di aiuti economici, che per carenza di giovani volontari, necessari per il cambio generazionale, quale garanzia per il futuro della Misericordia di Livorno. Presente all’incontro il vescovo Simone Giusti che ha presentato un piano della Diocesi per rilanciare la Misericordia livornese: “Creare in ogni parrocchia una delegazione della Misericordia, alla quale dovranno essere fatti avvicinare i ragazzi della Cresima, per far loro conoscere lo spirito e le attività della Confraternita”.

    Secondo monsignor Giusti la Misericordia per uscire dall’attuale difficoltà dovrà fare sistema, oltre che con le parrocchie, anche con la Caritas. Per aiutarla in questo nuovo percorso, all’anziano don Giuseppe Coperchini attuale cappellano, è stato affiancato padre Gabriele Bezzi da circa un anno parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo. A lui il compito di creare proprio quella sinergia con le parrocchie a cui faceva riferimento il vescovo Simone. Padre Bezzi nel ringraziare per la fiducia accordatagli, e senza sottovalutare le difficoltà esistenti, si è detto disposto a tentare questa nuova avventura “almeno sino a quando avrà come Commissario il prefetto Mannino”.
    giovedì 26 giugno 2014 23:41
    - See more at: http://www.quilivorno.it/news/cronaca/ricetta-vescovo-per-salvare-misericordia/#sthash.3osSsdEx.dpuf



    Il vescovo Giusti alla Misericordia «Puntate sui giovani»

    L’incontro in via Verdi è stata l’occasione per presentare ai volontari il nuovo collaboratore spirituale don Bezzi
          di Rosanna Harper
          LIVORNO. «Il nostro principale obiettivo deve rimanere il reclutamento dei volontari, guardando soprattutto ai giovani che dall'impegno del volontariato sono sempre più lontani». A dirlo è il vescovo di Livorno Simone Giusti a margine di un incontro che si è svolto nella sede centrale di via Verdi della Misericordia e che ha richiamato la partecipazione di circa una trentina di volontari : vecchie e nuove leve, alcune di queste reduci di un corso di formazione di primo livello per il soccorso in ambulanza a cui hanno partecipato 30 ragazzi. Alla riunione erano presenti il commissario della Misericordia Domenico Mannino, in carica da gennaio di questo anno, e il vicecommissario Enrico Cioffi. Il Vescovo, durante il suo intervento, ha esortato i volontari a farsi portatori di una nuova cultura del volontariato, cercando di «creare un legame molto forte – ha detto – fra la parrocchia, ovvero il bacino naturale della Misericordia, e l'associazione stessa. Occorre ritornare a respirare l'aria del volontariato soprattutto in una città come quella di Livorno in cui la situazione di povertà è drammatica: sono circa 6000 le persone che ricorrono ai pasti offerti dalla Caritas». Poi ha aggiunto: «Occorre promuovere un radicamento della Misericordia nelle parrocchie cittadine, attingendo ai giovani, per arrivare a delle vere e proprie delegazioni della Misericordia nelle parrocchie, tenendo sempre in considerazione il lavoro svolto da Caritas. Un modo per avere un numero considerevole di persone in questo servizio, che alla città offre non solo il pronto soccorso, ma anche lavoro sociale, di supporto agli ammalati, per le persone che si trovano in condizioni di disagio o di solitudine». La Misericordia di Livorno racchiude circa 3500 soci, 250 persone circa sono volontari attivi, tra giovani e adulti, che offrono vari servizi alla città: i servizi di emergenza inerenti al 118, ma anche servizi sociali come il trasporto di persone disabili, e l'unità operativa di Protezione Civile. «Il coinvolgimento dei volontari – ha detto il commissario Domenico Mannino – deve essere una cosa graduale e deve essere portato avanti con attenzione e cautela». Parlando della stato di salute della Misericordia prosegue dicendo: «La nostra confraternita sta soffrendo dal punto di vista economico. La Regione deve rendersi conto che i servizi sociali devono essere pagati dalla Regione stessa e non da associazioni come la nostra che offrono servizi per i più deboli. Dobbiamo cercare di colpire l'abuso, affrontando con serietà le cose, senza tagli lineari». A parlare dello stato di salute dell'arciconfraternita è Alessandro Gatto, responsabile dell'area di pronto soccorso e volontario dal 1976. «Ci finanziamo – ha spiegato – grazie alle convenzioni con Usl e del Comune, ma non bastano. Le tariffe dei rimborsi Usl sono fermi al 1999. Ogni anno, di tasca nostra e grazie al servizio cimiteriale con la vendita dei loculi, mettiamo sul piatto della bilancia circa 350 mila euro per fare fronte ai servizi di 118. Le istituzioni dovrebbero guardarci con più favore». La riunione è stata l'occasione per presentare ai volontari il nuovo collaboratore spirituale della Misericordia, il livornese don Gabriele Bezzi della parrocchia di San Pietro e Paolo, che affiancherà don Giuseppe Coperchini, attivo dal 2007 come cappellano maggiore, alla guida spirituale.

          Nessun commento:

          Posta un commento