Domenica 18 giugno 2017
Corpus Domini – Anno A
“In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro (...). Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. (...) Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.
“In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro (...). Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. (...) Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.
Ogni giorno l’Eucarestia è celebrata
nelle mille e mille chiese di tutto il mondo, senza contare che già nel giorno
del Giovedì Santo ne celebriamo solennemente l’istituzione. Sorge allora una
domanda: perché la Solennità odierna? Papa Urbano IV nel 1246 nell’instituire la
Solennità del Corpus Domini, esprime nella Bolla di indizione il significato di
questa festa che ripete anche a noi :
“Sebbene l' Eucarestia ogni giorno venga solennemente celebrata, riteniamo giusto che, almeno una volta l'anno, se ne
faccia più onorata e solenne memoria. Le altre cose infatti di cui facciamo memoria, noi le
afferriamo con lo spirito e con la mente, ma non otteniamo per questo la loro
reale presenza. Invece, in questa sacramentale commemorazione del Cristo, anche
se sotto altra forma, Gesù Cristo è presente con noi nella propria sostanza.
Mentre stava infatti per ascendere al cielo disse: 'Ecco io sono con voi tutti
i giorni fino alla fine del mondo (Bolla Transiturus de hoc mundo)
Oggi è dunque una
particolare occasione che ci è offerta per riflette sul Grande Dono
dell’Eucarestia!
“Io sono il pane vivo” ci ripete Gesù.
Io, realtà personale, Sono,
presente indicativo, il pane, non un
pane comune ma vivente e per dare vita a chi ne mangia.
Il pane è una realtà santa, indica tutto ciò che fa vivere, e che l'uomo
viva è la prima legge di Dio.
Pane realtà che profuma di casa, di cose quotidiane, semplici, familiari
e nello stesso tempo indispensabili per la vita dell’Uomo.
Pane che va condiviso nella convivialità, quando siamo intorno ad una
tavola dove cibo e amicizia nutrono la vita.
Un pane che discende a noi dal cielo… in quella notte Santa di Natale
quando il Verbo si fece carne e che oggi rinnova la Sua presenza sull’altare di
tutte le chiese del modo.
E’ il Mistero per eccellenza della nostra Fede che non finiremo mai di
comprendere “supplisca la fede ai nostri sensi” ripetiamo dell’inno eucaristico
del “Tantun ergo…” del cherubinico
Dottore Tommaso d’Aquino.
“Prendete, mangiate! Parole che mi sorprendono
ogni volta, come una dichiarazione d'amore: “Io voglio stare nelle tue mani
come dono, nella tua bocca come pane, nell'intimo tuo come sangue, farmi
cellula, respiro, pensiero di te. Tua vita”. Qui è il miracolo, il batticuore,
lo stupore: Dio in me, il mio cuore lo assorbe, lui assorbe il mio cuore, e
diventiamo una cosa sola, con la stessa vocazione: non andarcene da questo
mondo senza essere diventati pezzo di pane buono per qualcuno”. (PER)
(Letture: Deuteronomio 8,2-3.14b-16a; Salmo 147; 1 Corinzi 10,16-17;
Giovanni 6,51-58)
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