Quando furono compiuti i giorni della loro
purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono
il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto
nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e
per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come
prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome
Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo
Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non
avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. [...]
Una giovane coppia di sposi, Maria e Giuseppe,
la sacra famiglia! Gesù venendo al mondo
ha rinunciato a tutto, facendosi povero ma non ha voluto rinunciare agli affetti, ha voluto una madre
ed un padre che lo amassero e lo custodissero. Questa giovane coppia porta
l’offerta dei poveri, due colombe, pochi spiccioli di valore, ma portano con loro una realtà preziosa: il dono della vita nascente del loro primo figlio, del
piccolo Gesù, il Vero Agnello di Dio che toglierà il peccato del mondo.
Ogni famiglia porta in se stessa
il seme della santità, icona e sacramento di Dio Amore su questa terra. Nasce dall’amore,
genera e custodisce la vita,
“la famiglia
è santa perché la vita e l'amore vi celebrano in essa la loro festa, e
ne fanno la più viva fessura e feritoia dell'infinito”.