XXIX domenica -
Tempo ordinario Anno A
In quel tempo, i farisei se ne andarono e
tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli:
«Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu
non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque,
di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù,
conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla
prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro.
Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli
risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che
è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Pagare o restituire? Mentre i Farisei e gli Erodiani parlano di pagare,
Gesù cambia il verbo in restituire “restituite”, apparentemente sembra
un piccola distinzione ma non è così.
Lasciando da parte le tante
provocazioni e riflessione che sempre la Parola di Gesù ci offre, io mi vorrei
concentrare su questa piccola ma importante diversità dal linguaggio degli
uomini e quello di Gesù.
Il mondo parla di pagare, la pura logica del mercato: domanda e
offerta, ecco il prezzo da pagare… Gesù
vede il mondo non in modo economicistico ma esistenziale, legato ai rapporti
tra gli uomini da viversi nella logica dell’Amore.
Ed allora che cosa vuol dire quel
restituire che Gesù mi chiede di vivere come modalità del mio, del nostro
vivere da uomini. Restituire è riconoscere quanto io ho già, quanto possiedo
e di cui spesso non mi rendo conto. Pensando allora bene a questo, capisco che
tutto, ma proprio tutto quello che possiedo è Dono che ho ricevuto: la Vita, le
mie capacità, il mio carattere e le mie fragilità, tutto è dono da accogliere,
condividere e restituire ci direbbe Renato Zero nel bellissimi inno alla vita
che ha composto nella canzone "La Vita è un dono". Se faccio questa
considerazioni allora la mia vita sarà segnata dalla gratuità, dall’umiltà e dalla solidarietà.
(Letture: Isaia 45,1.4-6; Salmo 95; 1
Tessalonicesi 1,1-5; Matteo 22,15-21)
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