Gesù ci rivela il Padre e nello stesso tempo il cuore di ogni
uomo.
Sono questi i due vertici della parabola odierna, i due
protagonisti del dialogo tra il Creatore e la creatura che Dio ha voluto
instaurare con tutti noi.
La Parola di Gesù pertanto, come sempre, ci rivela il progetto di Dio Padre, ci interpella con
l’ascolto e con la risposta nella nostra vita.
· Dio
è rappresentato non come un severo giudice, ne come un potente Signore, ma più
umilmente come un agricoltore che continuamente semina del buon grano nella
piccola zolla di terra del nostro cuore. Questa immagine tratta della vita
quotidiana e similitudine del Regno di cieli, non inutili verbalismi ma una
semplice realtà che contiene in se tutto quanto potremo scoprire.
·
Compaiono
poi in scena alcuni servitori, vedono le erbacce e subito chiedono al padrone di casa di estirparle. Vedono il
male, il negativo, tutto ciò che non va bene e vorrebbero risolvere il tutto in
un attimo. Dio vede il grano, il buono, il positivo ma occorre il tempo della
maturazione e della conversione.
·
L’uomo
non è mai senza difetti, senza peccato. L’uomo non coincide mai con il suo
peccato è sempre più grande di esso, capace di cambiare.
Il messaggio di questa parabola è quanto mai positivo e ci
invita ad entrare il questa logica con cui Dio ci ha creati e di vede: “ama” la
tua vita, proteggila delle insidie del male, non ti spaventare di vedere bene e
male nello stesso campo alla fine se saprai scegliere sempre il bene, tutto in te fiorirà trasformandosi in gesti di
amore e di solidarietà che non andranno perduti nel tempo ma che saranno
conservati per la vita eterna nei granai di Dio.
Nessun commento:
Posta un commento