2 SETTEMBRE 2018 XXII Domenica Tempo ordinario – Anno
B
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». [...]
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». [...]
Gesù è stato misericordioso con tutti i peccatori vedi la
Maddalena, Matteo il pubblicano e tanti altri citati nei vangeli, ma duro con
una categoria di persone: gli ipocriti. “Lontani
da Dio e dall'uomo. Il grande pericolo, per i credenti di ogni tempo, è di
vivere una religione dal cuore lontano e assente, nutrita di pratiche
esteriori, di formule e riti; che si compiace dell'incenso, della musica, degli
ori delle liturgie, ma non sa soccorrere gli orfani e le vedove” (Giacomo 1,27,
II lettura).
Ma
chi è l’ipocrita? Colui che recita una parte, un attore che sceglie la parte
del buono, dell’onesto e del benefattore del prossimo ma simula perché il suo
cuore è perverso. Ammantato del vello dell’agnellino, nasconde la sua vera
natura di lupo rapace, pronto a sbranarti. Mente, sapendo di mentire e così
inganna il prossimo e se stesso, finendo per crederci anche lui in quello che
dice, finendo per ingannare anche se stesso! Incapaci così di guardarsi dentro
e di convertirsi. Malati di sclero-cardia un cuore che non batte più, senza
amore ne passioni, Il cuore di pietra, il cuore lontano insensibile
all'uomo, è la malattia che il Signore più teme e combatte. «Il vero peccato
per Gesù è innanzitutto il rifiuto di partecipare al dolore dell'altro» (J. B.
Metz). Scorri il Vangelo e ti sfiora il tocco di una perenne freschezza, un
vento creatore che ti rigenera, perché sei arrivato, sei ritornato al cuore
felice della vita.
Letture:
Deuteronomio 4,1-2.6-8; Salmo 14; Giacomo 1,17-18.21-22.27; Marco
7,1-8.14-15.21-23
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