XXII DOMENICA - Tempo ordinario Anno A
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto (...) e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Gesù ci invita a seguirlo condividendo con lui la sua stessa vita. Un invito che affonda le sue radice nella nostra volontà e libertà: se vuoi. Non un obbligo, ma una libera scelta di vita totale e coinvolgente fino a diventare una sola cosa come solo l’Amore può fare.
Non vuole ne ingannarci e tacere
tutte le difficoltà che questa vita richiede, ecco perché fin dall’inizio ci fa
conoscere le condizioni di tale scelta.
Tre sono le cose che ci chiede:
1° rinnegare se stessi. Per
capire questa prima condizione e non fraintenderla, occorre rileggere nel testo
cosa Lui stesso dice più avanti: “perdere la vita per causa mia”, spenderla,
donarla, viverla totalmente per la sua causa: la salvezza dell’uomo!
2° prendere la nostra croce. Non
la croce del mondo ma la nostra, la mia croce di ogni giorno assumendo gli
stessi atteggiamenti di Gesù: benevolenza, solidarietà, giustizia, amore verso
tutti.
3° seguirlo. Non una dottrina, ma
un cammino con le sue gioie e le sua incertezze, con le fatiche e le cadute quotidiane,
sapendo che ogni giorno dobbiamo avanzare verso il bene con fiducia e
perseveranza. L’unico tesoro e ricchezza che ci promette sarà la nostra stessa
vita pienamente realizzata
(Letture: Geremia 20, 7-9; Salmo 62; Romani 12,1-2; Matteo 16,21-27)
(Letture: Geremia 20, 7-9; Salmo 62; Romani 12,1-2; Matteo 16,21-27)
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