Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo
Anno B

La solennità dì oggi ci fa guardare in avanti alla fine del tempo, quando Gesù tornerà nella Sua Gloria per giudicare nell’amore i nostri atti e le nostre vite. In questa beata attesa, come ci ricorda la liturgia eucaristica, i cristiani sono chiamati ad una attesa operosa sull'esempio di Cristo e della sua regalità, che come ci ricorda il vangelo di oggi non è modellata su quella umana fatta di potere e grandezza ma sul servizio e sull'amore. E’ Re colui che serve, il cristianesimo ci mettere insieme due termini che il mondo separa e tanta volte contrappone fino allo scontro e alla guerra. Nel cristianesimo spesso, la sintesi è il modo privilegiato di procedere. Sono veramente grande, libero, sovrano dei miei sentimenti, vero Re di me stesso quando guardo il mondo e gli altri con gli occhi di colui che vuole dare più che ricevete vincendo l’egoismo radice di tutti i mali. Libero come nessuno, amore come nessuno, vero come nessuno. La regalità di Cristo non è potere ma pienezza d'umano, accrescimento di vita, intensificazione d'umanità: «il Regno di Dio verrà con il fiorire della vita in tutte le sue forme» (G. Vannucci).
Per una lettura personale:
(Letture: Daniele 7, 13-14; Salmo 92; Apocalisse 1, 5-8; Giovanni 18, 33-37)
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